sabato 28 dicembre 2013

Vernice al grafene: la novità del fotovoltaico dall'università di Manchester

IL RINNOVABILE CRESCE E SCOPRE NUOVE TECNOLOGIE


Il mondo delle energie rinnovabili è in crescita anche nei paesi che si sono affacciati da poco a queste forme di energia alternativa pulita. Basti pensare al Brasile, paese del Sud America che ha raggiunto una cifra darecord con una crescita del 73% nella produzione di energia eolica.
Anche l'Italia sta vivendo una fase di crescita cospicua che la rende seconda solo dopo la Germania; basti pensare ai dati del Rapporto mensile sul sistema elettrico che ad aprile ha registrato una cifra del 40% circa di produzione di energia elettrica da fonti alternative e gli impianti installati nel paese hanno raggiunto la cifra di 478.331 strutture a fine 2012.
In questo contesto è naturale che le ricerche e gli studi su come migliorare le prestazioni delle energie rinnovabili siano fondamentali. Mentre in Australia all'Università del New South Wales è stato scoperto un silicio a basso grado che può far diminuire i costi nel settore fotovoltaico, alcuni studiosi dell'Università di Manchester hanno scoperto una vernice al grafene che assorbe luce solare ed è in grado di produrre energia elettrica.

LA SCOPERTA DELL'UNIVERSITA' DI MANCHESTER

Gli scienziati dell'Università di Manchester hanno utilizzato il grafene con sottili strati di altri materiali per la produzione di superfici ad energia solare. La scoperta del grafene è stata effettuata nel 2004 da Andrew Geime il professor Novoselov. In particolare è da sottolineare che Novoselov ha anche vinto il premio Nobel nel 2010 proprio per la scoperta del grafene e delle sue caratteristiche. Questo materiale, infatti, può essere utilizzato come conduttore per l'elettricità e rivoluzionare anche il mondo dell'energia fotovoltaica.

LA VERA NOVITA' NEL CAMPO FOTOVOLTAICO: VERNICE AL GRAFENE


Novoselov ha affermato circa la scoperta legata al grafene: "Abbiamo cercato di andare al di là del semplice grafene combinandolo con altri materiali. Quello che abbiamo fatto è mettere diversi strati di questi materiali, uno sopra l'altro in modo da ottenere un nuovo tipo di materiale con una serie unica di proprietà. Abbiamo dimostrato che siamo in grado di produrre un dispositivo fotovoltaico molto efficiente e più facile da usare".
Le superfici risultanti, che erano di carta sottile e flessibile, sono stati in grado di assorbire la luce solare per produrre energia elettrica ad un livello tale da rivaleggiare con i pannelli solari esistenti. Questi potrebbero essere utilizzati per creare una sorta di "cappotto" all'esterno degli edifici per generare energia necessaria per far funzionare gli apparecchi dentro e svolgere anche altre funzioni, come la possibilità di cambiare colore.
I ricercatori ora sperano di sviluppare ulteriormente la tecnologia con la produzione di una vernice che può essere messa sull'esterno degli edifici. Ma la novità non si ferma solo alla vernice per gli edifici: gli scienziati dicono che il nuovo materiale potrebbe anche consentire una nuova generazione di super-sottili dispositivi portatili come i telefoni cellulari che possono essere alimentati da luce solare.


COME VERRA' RIVOLUZIONATO IL FUTURO?

La scoperta quindi potrebbe far evolvere non solo il mondo del fotovoltaico con una vernice al grafene, ma anche il mondo della tecnologia con la possibilità di creare dispositivi che possano caricarsi utilizzando la luce solare. Il professor Kostya Novoselov ha dichiarato anche: "Abbiamo dimostrato che siamo in grado di produrre un dispositivo fotovoltaico molto efficiente. Il fatto che sia flessibile può renderlo più facile da usare". Ma gli studi sull'utilizzo del grafene continuano: il professor Novoselov e colleghi presso l'Università di Singapore ha scoperto che se combinati strati di grafene con singoli strati di un materiale spessi quanto un atomo che reagiscono alla luce, questi potrebbero generare elettricità.
Il professor Novoselov ha aggiunto: "Possiamo fare "panini" di materiali e produrre qualsiasi tipo di funzionalità" così da poter energia grazie alla luce del sole" e inoltre "le implementazioni dovrebbero fare molto di più rispetto alle celle solari semplici."
La rivista Science ha pubblicato la ricerca effettuata dall'Università di Manchester in modo preciso e dettagliato e mostra davvero a quali passi in avanti può portare la scoperta.


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